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Quando si parla di Overnight si accostano inevitabilmente anche i termini commissione, finanziamento, aggiustamento oppure premio. Andiamo a capire in questo articolo cos’è l’Overnight e quali strategie sono ad esso connesse.
Overnight, definizione
La parola “Overnight” tradotta letteralmente dall’inglese significa “durante la notte” ma quando si parla di attività finanziarie si va a specificare un preciso limite di tempo oltre il quale le operazioni di trading rimaste aperte subiscono l’applicazione di una commissione, variabile a seconda del tipo di investimento.
Quando al mattino riaprono i mercati è molto probabile sentir parlare di Overnight, poiché anche in poche ore le condizioni possono cambiare in maniera importante, grazie a molti fattori che influiscono sulle fluttuazioni e sulle negoziazioni.
Come funziona l’Overnight
Nel trading, gli interessi Overnight si pagano se una posizione è rimasta aperta durante un certo orario, e le percentuali variano a seconda del valore del contratto; vengono calcolati giornalmente dal momento in cui il mercato chiude per poi riaprire il giorno di contrattazione successivo; può essere il giorno seguente ma, in caso di posizioni aperte di venerdì, si va al lunedì successivo.
Persino quando il mercato “non chiude” – come il Forex – c’è un preciso momento nel quale si usa dire che “scatta la mezzanotte”, inteso proprio come il passaggio da un giorno di contrattazione a quello dopo.
La questione, se possiamo dire, si pone soprattutto quando il trader decide di operare “intraday“ o di mantenere posizioni lunghe. In generale, il daytrader rischia di più a non chiudere durante la notte, ma non è una regola immutabile, anzi, nel trading tutto è una scommessa e solo chi riesce a governare la mente e l’intelletto può sfruttare fino in fondo a suo vantaggio ogni situazione che si presenta.
Intraday o long position?
La questione è molto sentita tra gli addetti ai lavori, e va analizzata sotto diversi aspetti: aspetti psicologici, e quindi soggettivi, e aspetti legati al tipo di mercato in cui si lavora, e quindi oggettivi. I primi, spesso, hanno il sopravvento sui secondi e c’è anche in certi casi una difficoltà a sviluppare strategie che vanno bene per l’uno o l’altro metodo, perché si cresce all’interno di un certo ambiente di trading che magari spinge solo in una determinata direzione.
Vi sono infatti filosofie e pensieri contrastanti riguardo all’intraday (o day trading, in cui si chiude una posizione, appunto, prima della chiusura dei mercati nello stesso giorno); c’è chi sostiene che i veri profitti si facciano andando Overnight, ovvero lasciando andare le condizioni, ma la questione è che se si affronta la filosofia dell’intraday con la stessa concezione delle posizioni a lungo termine diviene ovvio che la cosa non può funzionare.
Overnight e CFD
Le commissioni Overnight rappresentano un fattore implicito quando si fa trading con i CFD. Bisogna fare molta attenzione, dunque, al costo di queste commissioni e capire bene come vengono calcolate per non ritrovarsi con una operazione in perdita che inizialmente poteva essere vantaggiosa.
I CFD sono strumenti derivati, quindi il loro prezzo deriva dal prezzo di qualcos’altro; se ad esempio si acquista un CFD su un’azione Fiat non si sta comprando effettivamente un’azione Fiat ma un contratto in cui c’è scritto che questo contratto varia seguendo esattamente il fluttuare del prezzo dell’azione Fiat; si può dire che sia una sorta di clone.
Per quanto riguarda il prezzo quindi non cambia assolutamente niente: un’azione costa 5 euro? Il CFD azionario di quell’azione costerà comunque 5 euro. Le commissioni sui CFD sono bassissime, o addirittura nulle, quindi non ci sono commissioni se si compra qualcosa così come non ci sono commissioni quando si vende allo scoperto, operazione che normalmente ha dei costi e nemmeno troppo bassi. Ma com’è possibile che i CFD non abbiano commissioni? Succede perché essi sono creati direttamente dai broker da cui li state acquistando.
Ma attenzione, anche se non ci sono commissioni c’è sempre lo spread, quindi la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto.
Non c’è da dimenticare poi il fattore leva: i CFD sono tutti a leva e di conseguenza si possono fare ottimi affari. Infine, per i CFD non servono grandi capitali, anzi, è possibile iniziare anche con poche decine di euro, ecco perché molti broker sponsorizzano questo genere di prodotti anche e soprattutto verso i neofiti del trading.
L’altra faccia della medaglia è che con i CFD è impossibile investire a lungo termine: le commissioni infatti non vengono applicate ai CFD ma solo se una posizione viene aperta e chiusa nell’arco della stessa giornata di contrattazione.
Bisogna fare molta attenzione dunque al premio che viene applicato Overnight ai CFD; si tratta di un premio solitamente molto caro, generalmente dal 2 al 3%, indipendentemente dai broker; se 2% può sembrare poco, va tenuta in considerazione la leva finanziaria, con la quale tutto si amplifica. Facciamo un esempio:
- Premio Overnight 2% annuo.
Se viene tenuta la posizione aperta anche per un solo giorno verrà applicato un premio del 2% diviso 365, il cui valore finale è 0,005%. Questa cifra, che può sembrare molto esigua, è sottoposta però alle regole della leva finanziaria. Se ad esempio il CFD che si sta acquistando è soggetto ad una leva di 1/20 (quindi molto alta) e la posizione rimane aperta per 10 giorni, si andrà a pagare l’1% solo per tenere aperta la posizione. In questi frangenti, l’1% è una cifra davvero altissima. Quindi i tassi e le commissioni Overnight sono una delle note di cui tener conto quando si pensa di preferire i CFD alle contrattazioni dirette.
Conclusioni
Il fatto stesso che questi premi esistano va ad incidere direttamente sul tipo di strategia: se si vuole investire al rialzo su un determinato asset, sarà più costoso; nella vendita allo scoperto invece la commissione Overnight sarà più bassa. Tenere in considerazione la differenza tra short e long nei premi Overnight, in una strategia a medio lungo termine, è quindi fondamentale.
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