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Tori contro Orsi. Sembra strano che riguardo a movimenti di mercato si utilizzino nomi di animali, ma in realtà Toro (bull) e Orso (bear) stanno ad indicare due specifici tipi di strategia e di movimenti operativi sul Mercato. Vediamo cosa significa operare secondo la filosofia Toro.
Mercato Toro: definizione
Come per molte altri fattori inerenti le operazioni effettuate in ambito Trading, esistono termini particolari per definirli, spesso in lingua inglese ma anche sotto forma di espressioni metaforiche. Il Mercato Toro, o “bullish” o “bull market” si rifà ad una strategia rialzista; l’animale toro è stato scelto per rappresentarla perché il suo modo di attaccare è quello di incornare l’avversario, con un movimento della testa che va dal basso verso l’alto.
Ecco perché è stato scelto per definire metaforicamente una strategia che si basa sull’andamento verso l’alto del mercato stesso.
Curiosità
In molti si chiedono il perché della scelta di questa particolare terminologia, e in realtà nessuno sa quando di preciso sia iniziata questa sorta di usanza; già nel 1800 però, nel dizionario di Oxford, c’erano alcune spiegazioni: nel periodo a cavallo tra l’inglese del passato e l’inglese moderno “Bull” era il termine per indicare il contratto (l’odierno “bill”); quando il mercato saliva, i detentori dei bull, cioè dei contratti, erano favoriti, mentre quando il mercato scendeva le controparti dei bull, i “bearer”, erano avvantaggiati.
Ma non è l’unica spiegazione: bull è anche una contrazione di “bulli”, nell’accezione obsoleta di “eccellente”; inoltre – erroneamente – si pensava che il toro fosse più veloce dell’orso, e quindi che potesse essere usato come l’icona di un trend rialzista. Occorre poi notare che gli orsi, fisiologicamente, ad un certo punto vanno in letargo, a differenza dei tori.
Tutte queste ipotesi denotano il fatto che una stessa cosa può essere spiegata in molti modi differenti e tutti potenzialmente validi, e questo rappresenta in fondo la realtà del Mercato: non si sa esattamente per quale ragione le cose vadano come vanno e ci sono probabilmente spunti di verità in tutte le spiegazioni possibili.
Strategie Toro e tipologie di trend del mercato
Il mercato cosiddetto Toro può includere molteplici asset, che vanno dalle azioni alle criptovalute fino alle materie prime. Per operare con una posizione “bullish” si può aprire una posizione di acquisto, sperando che il mercato salga e che quindi si possa ottenere un profitto vendendo ad un prezzo più alto.
Generalmente si aprono quindi posizioni Long. Ma per capire quale strategia è più affine alle proprie capacità e/o attitudini è necessario innanzitutto comprendere il concetto del trend di mercato (rialzista o ribassista, Toro oppure Orso); ciò è fondamentale nell’analisi tecnica anche perché solamente così si può decidere se entrare nel mercato oppure no. Nell’analisi tecnica si sente spesso affermare diversi tipi di “dogmi”, quali ad esempio quello di seguire sempre il trend, di non andare mai contro un trend eccetera.
La realtà è che vi sono diverse scuole di pensiero. I trend si suddividono per direzione e per classificazione; per quanto riguarda le direzioni se ne trovano 3: il trend rialzista, il trend ribassista e un trend laterale. Come fare a riconoscere quando ci si trova di fronte ad un tipo di trend piuttosto che un altro?
In linea generale, quando c’è un trend rialzista sappiamo che sia i minimi che i massimi sono crescenti; al contrario, quando i minimi e i massimi sono decrescenti, si ha un trend ribassista. Il trend laterale invece è caratterizzato dal fatto che i minimi e i massimi hanno un andamento quasi orizzontale; questo tipo di trend viene anche chiamato “senza tendenza”.
Molti trader inesperti perdono nei trend laterali, perché principalmente utilizzano trend following che funzionano solamente quando c’è una tendenza di fondo, ovvero quando si può rilevare una tendenza rialzista o ribassista; quando non c’è questo tipo di tendenza il sistema non funziona, ed ecco il perché del “fallimento”.
Seguire una filosofia Toro, dunque, significa aprire posizioni Long, investendo in un mercato dal trend crescente di quel particolare asset: ad esempio, il trader che compra Bitcoin a 1.000 dollari e pensa di venderli a 10.000.
Questo succede quando si ha la convinzione che il mercato crescerà. Nella realtà però di quello che è l’asset su cui si sta investendo vi è anche chi va Short (ovvero apre posizioni corte) perché scommette che il medesimo mercato possa scendere e vogliono guadagnare sulla discesa di quello stesso asset: ad esempio, c’è chi shorta i Bitcoin a 10.000 dollari perché pensa che possa scendere, quindi va a fare la scommessa inversa.
Ecco perché c’è sempre questa sorta di battaglia tra i bullish e i bears ed ecco perché si definiscono queste due strategie accostandole alla scelta di seguire il trend del mercato. Diverrebbe logico, seguendo un trend o un altro, aprire posizioni long oppure short. Ma non sempre è così.
C’è anche il caso in cui si può andare contro il trend e prendere una posizione long anche in un mercato bearish ad esempio oppure prendere una short position in un mercato bullish; per esempio, supponiamo che il mercato è in discesa e continua a scendere, ad un certo punto si presume che questo risultato cambi direzione totalmente e inizi a salire; si decide di prendere una posizione “toro”, e quindi Long, per entrare per primi nel trend quando questo farà il suo Reverse.
La stessa cosa può succedere in un mercato Orso; dopo un certo periodo di andamento in discesa è possibile ipotizzare che ci sarà un cambiamento nel senso opposto: il tader può quindi decidere di scommettere e andare contro il trend.
Si tratta di un tipo di strategie che sconvolgono i canoni classici che vanno a definire le scelte e i tipi di operatività, ma in fondo la peculiarità del Trading è proprio questa: tutto può essere gestito al contrario di tutto, e sta proprio lì la forza dei vincenti, capire il momentum e sferrare il colpo, Toro o Orso che sia, per portare a casa il maggior profitto possibile.
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